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Ambrosia e lo sciopero dell’8 Marzo: per un femminismo anticarcerario
“Essendo stata una volta qua, Goliarda, non sperare più di uscire com’eri prima. Né tu ti sentirai mai più una di fuori, né loro – quelli di fuori – ti riterranno mai più una di loro. Vedrai: quando uscirai ti porteranno magari dei fiori, ti diranno benvenuta, ti abbracceranno, ma il loro sguardo sarà cambiato per sempre quando si poserà su di te.” (G. Sapienza, L’università di Rebibbia)
Femminista come un mondo senza prigioni. Proiezione del documentario “Caine”. Verso l’8 marzo
Dalle 21.00 Proiezione del documentario “Caine. Donne dietro le sbarre”
Come iniziativa di avvicinamento all’8M, la proiezione del documentario è per noi un’occasione per discutere di carcere e femminismo, di corpi, di violenza, di prigioni e ruoli di genere.
La logica della punizione come risposta alla violenza di genere, non solo non “protegge” coloro che subiscono la violenza, ma le rende nuovamente oggetto e non soggetto attivo e pensante, usandole strumentalmente.
Con la prospettiva del femminismo che guarda ad una giustizia trasformativa, siamo convinte che solo eliminando le strutture e le istituzioni che riproducono gerarchie sociali e violenza, la violenza di genere possa essere affrontata.
Se come dice Angela Davis “il carcere è considerato talmente “naturale” che è estremamente difficile immaginare che si possa farne a meno” vogliamo che l’8 marzo sia anche questo sforzo di immaginazione e di lotta, perchè in quanto trasfemministe sappiamo che molte trappole sono nascoste sotto l’idea di natura.
Con tutta la nostra solidarietà ad Alfredo, Anna e a chi lotta in carcere.
no all’ergastolo ostativo, no al 41Bis
TECNOCICLO // assemblea metropolitana
Viviamo in un mondo in cui sempre di più sfumano i confini tra online e offline, in cui i social network sembrano essere parti integranti delle nostre vite e la rete sempre più pervasiva, anche grazie agli strumenti sempre più agili che ci portiamo in giro: questo porta con sé sia nuove possibilità sia nuove forme di dominio.
Guardandoci intorno, sentiamo l’esigenza politica di affrontare questo complesso scenario e di capire come vogliamo e possiamo muoverci al suo interno.
Non siamo le/i prim* a farlo, ovviamente, ma ci piacerebbe costruire insieme un momento di riflessione, in cui possa partecipare chi ha qualcosa da dire e chi ha voglia di ascoltare, per discutere insieme, a partire dall’auto-organizzazione e dall’autogestione che caratterizzano il nostro agire.
Anche grazie alle esperienze di auto-organizzazione, infatti, abbiamo sviluppato la capacità di osservare la rete e l’universo digitale, con lo sguardo critico che contraddistingue il nostro abitare ogni spazio.
Al momento, però, ci sembra che molta di questa pratica dirompente si perda nell’oblio di social network pervasivi e gratificanti, con modalità che trascurano la dimensione proprietaria e chiusa degli stessi.
Ci sembra che ci sia, in generale, poca consapevolezza sui possibili strumenti da utilizzare e sulle strategie da adottare.
Ci interessa affrontare questi nodi politicamente, perché non vogliamo costruire dicotomie tra un agire politico online e uno offline e perché crediamo che gli spazi digitali siano spazi di vita e di politica a tutti gli effetti.
Come femminist* e come compagn* sappiamo bene quanto gli spazi non siano neutri – non solo rispetto al genere ma rispetto a numerose forme di dominio e di potere – e come intervengano, senza però necessariamente plasmarli, sul comportamento e sulle possibilità di azione di chi li attraversa.
Perciò ci interroghiamo su quanto le tecnologie che utilizziamo quotidianamente intervengano nel definire le nostre azioni, relazioni e contenuti, una volta che li condividiamo online e ne deleghiamo la memoria. Quanto è alterata la nostra capacità di costruire alternativa se decidiamo di abitare le contraddizioni, non sottraendoci alle logiche proprietarie e capitalistiche?
Ci chiediamo se sia possibile utilizzare i social network come strumento dell’agire politico e come farlo in maniera efficace, smettendo di subire attacchi frontali e diffusi e disperdendo energie nel tentativo di difenderci.
Con quali strumenti e con quali pratiche possiamo nutrire la nostra azione politica online e offline?
In sintesi, abbiamo più domande che risposte, ma ci sembra che sia sempre più necessario chiederci come fare rete dentro, attraverso e fuori la rete. Questo terzo e ultimo appuntamento del “tecnociclo”, pensato da ambrosia e dal lab61, si rivolge quindi alle realtà antagoniste milanesi che sentono l’esigenza di mettere a confronto punti di vista, analisi ed esperienze, con lo scopo di individuare e di fare nostre delle pratiche sovversive, militanti e di conflitto.
Sentiamo l’esigenza di creare spazi “liberati”, anche digitali, dove le persone possano sentirsi accolte e libere dalla pressione della società della performance e della prestazione, creando comunità in grado di produrre un’alternativa (anche) alle piattaforme del capitalismo.
Vi aspettiamo tutt* il 17 marzo alle ore 14:30 a Pianoterra, per una giornata di riflessione comune su questi temi, dove poter elaborare un agire collettivo.
È la nostra pratica, è la nostra storia, è il nostro orizzonte: liberare spazi, condividere saperi, alimentare il conflitto.
Ambrosia – https://ambrosia.noblogs.org/ lab61 – https://www.lab61.org/
Pianoterra – http://www.pianoterralab.org/ – è in via Federico Confalonieri 3, a Milano, nel quartiere Isola. Ci arrivate con la metropolitana verde dalle fermate di Garibaldi e Gioia.
Per info e conferme di partecipazione, scrivete a una mail all’indirizzo tecnociclo@lab61.org.
MEDIAHACTIVISMO TRANSFEMMINISTA // 2° incontro
insieme a Lab61 continuiamo il nostro viaggio nelle tecnologie digitali, per capire come abitarle meglio.
il secondo incontro è: “Laboratorio di WordPress antisessista for Dummies”
partiamo dal principio: come si costruisce un blog su WordPress? e perchè lì? quali strumenti si possono usare?
ma ci chiederemo anche: come sviluppare contenuti non sessisti? che linguaggio usare? e perchè farlo?
vi aspettiamo alle 20 al Ponte della Ghisolfa (viale Monza 255)
portate i computer!