Vogliamo tutto

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musica: Anna Mancini – Kalashnikov

Come collettiva Ambrosia abbiamo portato avanti riflessioni su nuovi modi di stare in piazza e nelle strade. Abbiamo così cercato di collegare spazi fisici e spazi online. Abbiamo creato degli adesivi che trovate qui in piazza oggi e nelle strade, li abbiamo creati cercando di avvicinare anche soggettività non politicizzate. Sugli adesivi viene riportata la frase “tutto quello che vuoi” ricordando le tecniche di sbranding fatte dai marchi ma ponendoci in netta opposizione ai loro contenuti. Mentre loro cercano di venderci cose di cui non abbiamo necessità, abbiamo posto l’accento su quello di cui davvero abbiamo bisogno. Abbiamo così inserito sull’adesivo un QR code che porta a un video con le nostre rivendicazioni.

Quest’anno di pandemia ci ha viste colpite in più modi dal lavoro alla salute, dalla scuola al diritto all’abitare.

E mentre perdevamo il lavoro, mentre ci negavano l’IVG, mentre dovevamo lavorare da casa e fare al contempo lavoro di cura, mentre ogni due giorni una donna veniva uccisa, c’era chi approfittava di questa situazione. E c’è tuttora.

Uno stato che nella pandemia ha visto un’opportunità, completare un progetto di privatizzazione che va avanti da anni che tocca scuola, sanità e welfare. La possibilità di rinchiudere in casa le donne ad occuparsi esclusivamente del lavoro riproduttivo e di cura, solo a dicembre infatti delle 101 mila persone che hanno perso lavoro, 99 mila sono donne. L’occasione grazie al lavoro da remoto di sfruttare ancora di più la classe lavoratrice e se possibile, di frammentarla ancora di più.

Abbiamo visto i nostri nemici utilizzare la retorica dello stare casa quando la casa non è e non è stato un luogo sicuro per tutte le soggettività, lo dimostrano le telefonate al 1522 aumentate in lockdown del 70%. Di nuovo, il dire di stare a casa e procedere con una sistematica politica di sfratti.

Abbiamo vissuto sulla nostra pelle una costante valutazione del valore delle persone in base alla loro produttività. Ci ricordiamo la strage nelle RSA e in particolar modo al Trivulzio, ci ricordiamo la Milano non si ferma di Sala. E questi non sono errori di valutazione, sono esplicite volontà che perseguono da anni.

Abbiamo visto uno stato cogliere ogni opportunità per negarci i nostri diritti.

E non solo, continuano a parlare di ritorno alla normalità, quando è stata la loro normalità a portarci in questa situazione sempre più precaria e sempre più oppressa. La loro normalità abilista e razzista, la loro normalità fatta di gender gap e controllo sui nostri corpi, fatta di narrazioni tossiche sulle violenze che subiamo.

Quello che gridiamo oggi in piazza è che non crediamo al loro slogan liberista del “non c’è nessuna alternativa” ai soprusi che ci stanno infliggendo, l’alternativa c’è e siamo noi!

L’alternativa sono le donne e le soggettività che ogni giorno costruiscono pratiche di resistenza transfemministe, antifasciste, antirazziste intersezionali e antiabiliste per creare tutte insieme città liberate.

Vogliamo una sanità pubblica e laica, vogliamo consultori in ogni quartiere, vogliamo gli obiettori fuori dalle nostre mutande e fuori dagli ospedali.

Vogliamo fondi per una scuola pubblica e laica, vogliamo una scuola inclusiva, vogliamo educazione sessuale e al consenso e un programma di accessibilità alle strutture scolastiche per combattere ogni tipo di abilismo.

Vogliamo fondi per le case rifugio e per i centri antiviolenza laici transfemministi e autogestiti.

Vogliamo che il sex work sia considerato per quello è ossia un lavoro, esigiamo la completa decriminalizzazione e la decriminalizzazione della migrazione come unica strategia possibile contro la tratta.

Vogliamo le 10 mila case popolari sfitte di Milano perché la casa non sia più un privilegio ma un diritto.

Vogliamo un reddito di autodeterminazione, di base, universale e inclusivo, perché il reddito non è solo uno strumento fondamentale per la fuoriuscita dalla violenza ma anche perché la produttività non deve essere l’unico parametro delle nostre vite.

Vogliamo tutto!