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Ambrosia con le Brigate Volontarie per l’Emergenza

Sappiamo che le case sono luoghi politici e che quello che avviene dentro le case e nelle relazione che le abitano è politico. Per questo siamo partite da noi e abbiamo pensato di costruire con e per le Brigate Volontarie per l’Emergenza un percorso di formazione e discussione sulla violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, sulla violenza sulle persone LGBTQIA+, ma anche su come difendere quegli aspetti della salute che sembrano passati in secondo piano nell’emergenza Covid19, come la salute sessuale e riproduttiva.

Pensiamo questa formazione come uno strumento di soggettivazione politica, per noi e per le persone che incontriamo (online!), perchè sappiamo che il lavoro delle Brigate non è solo assistenza, ma mutuo aiuto. E noi abbiamo portato la prospettiva e la pratica transfemminista, per guardare le case con occhi diversi e per costruire nuove relazioni.

Ringraziamo la Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate e Elisa Virgili per aver pensato questo percorso con noi.

Perchè la quarantena non sia isolamento!

trovate i numeri utili che abbiamo pensato qui: https://sorellanzacovid19.org/

“Stare a casa sembra essere l’unica forma di tutela proposta contro il contagio da Covid19.

Questo però non tiene conto dell’esistenza di situazioni di violenza all’interno di alcune case e quindi dell’assenza di uno spazio sicuro in cui stare. Questa quarantena sta costringendo in casa donne e soggettività lgbtqia+ che si trovano a subire violenze (e spesso le subivano anche prima) e discriminazioni senza poter evadere da quello spazio, per esempio per andare al lavoro, oppure ci sono persone costrette a tornare in famiglie e convivenze da cui erano fuggite. Stare a casa significa azzerare le ore che si potrebbero passare fuori o in luoghi più sicuri, costringendo a convivenze continue con i propri aggressori. Stare a casa, inoltre, per molte persone significa non potersi prendere cura della propria salute, perchè non è facile accedere all’aborto, alla contraccezione di emergenza, alle terapie ormonali o alle cure per le malattie sessualmente trasmissibili. 

Anche in questa situazione però non vogliamo pensare a queste donne, alle lesbiche, alle persone trans, gay, bisessuali, queer attualmente isolate come a persone sole. Vogliamo quindi costruire strumenti e pratiche in grado di permetterci di far arrivare un messaggio per noi importante: non sei sol*. Vogliamo far sapere che i centri antiviolenza, i consultori, i numeri di sostegno all’aborto, i servizi psicologici a distanza ci sono e stanno continuando ad essere operativ* proprio perché ci vogliamo vive, sane e felici. Questa situazione di emergenza ci ha spint* a cercare nuovi modi di comunicare e di far arrivare il nostro supporto Per questo abbiamo trovato alleanza nelle Brigate Volontarie per l’Emergenza che porteranno negli spazi attualmente più condivisi i materiali informativi prodotti”

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Presentazione di “Vita, l’aborto di un paese civile”

Il 26 ottobre alle 19.00 a PianoTerra presentiamo “Vita, l’aborto di un paese civile” di Anna Cercignano

Sarà l’occasione per discutere di aborto, salute, diritti riproduttivi (e non riproduttivi) e per ricordare come mai vogliamo “molto più di 194”

 
“Vita, l’aborto di un paese civile” è il racconto a fumetti autobiografico di Anna Cercignano, nato dall’esperienza di un’interruzione di gravidanza in Italia, prevista per legge ma ostacolata con un percorso sociale punitivo, segnato da moralismi, ipocrisia e mala sanità.  Il fumetto diventa un punto di partenza per affrontare il tema dei diritti sessuali e riproduttivi nel mondo ed intreccia una storia individuale ai diritti umani universali, illustrati nella seconda parte, attraverso i dossier di Amnesty International. 
 
Il libro è edito dall’associazione culturale Altrinformazione, in collaborazione con Obiezione Respinta.
 
Alle 19.00 presentazione
Dalle 20.30 aperitivo e chiacchiere!
 
 

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Obiezione Respinta: parliamo di salute sessuale e riproduttiva

Obiezione respinta: parliamo di salute sessuale e riproduttiva

3 maggio, h 19, a PianoTerra (via Confalonieri 3)

il diritto alla salute sessuale e riproduttiva in Italia assomiglia sempre più ad una corsa ad ostacoli, tra tagli ai consultori, obiezione di coscienza ed eteronormatività.
Attraverso il lavoro di Non una di meno è nata Obiezione respinta una mappa per provare ad orientarsi e a segnalare situazioni critiche e luoghi accoglienti, come le consultorie autogestite.
il 3 maggio alle 19 la presentiamo a Pianoterra insieme ad aQara, che l’ha realizzata.
nella stessa serata con Elisa Murgese di Diritto di Sapere racconteremo i dati sugli ospedali e i consultori lombardi che abbiamo potuto raccogliere grazie al FOIA – Freedom of Information Act che consente l’accesso alle informazioni della pubblica amministrazione.

venite a scoprire qual è lo stato di salute della 194 in Lombardia e a immaginare con noi #moltopiùdi194.

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