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(De)sessualizzare il matrimonio
giovedì 27 giugno alle 19 a Zam discuteremo con Pino Tripodi del suo articolo “Desessualizzare lo Stato”
http://www.nazioneindiana.com/2013/03/13/desessualizzare-lo-stato/.
L’articolo prende le mosse dalla legge sul “matrimonio per tutti” da poco approvata in Francia, ma allarga il discorso a relazioni, sessualità e rapporti con lo Stato.
Lo stesso vogliamo fare noi:
sfrutteremo quest’occasione per discutere insieme di matrimonio, famiglia, diritto e di quali nuove e diverse forme di organizzazione e welfare possono essere esplorate e nominate.
Pino Tripodi scrive che “in tema di libertà sessuali una piccola rivoluzione – una di quelle piccole rivoluzioni dal passo lento ma dal cammino duraturo – s’avanza nel cuore della vecchio, malato Occidente”, scopriamo insieme di che rivoluzione si tratta e quale può essere il suo cammino.
vi aspettiamo per un aperitivo e per la discussione giovedì 27 alle 19 a Zam, via Santacroce 19.
L’autogestione è un piacere, i desideri non si arrendono!
STAY ZAM!
Venghino signori, venghino! a rimirare il grande circo dei centri sociali! Black bloc, antagonisti, autonomi e altre pericolose creature!
Ma poi guardateci più da vicino e sorprendetevi: non siamo quell’informe massa nera che avevate immaginato! Siamo Ambrosia, nettare degli dei e pianta fastidiosa, e abbiamo trovato spazio e tempo nei luoghi autogestiti di questa città. Spesso abbiamo sparso le nostre spore allergeniche ma abbiamo guardato tutti gli spazi che ci hanno ospitato con occhi colmi di miele.
Perché l’autogestione è un piacere: è il piacere di conoscersi, il piacere di scoprirsi in molte sfaccettature, il piacere di sperimentarsi, il piacere di immaginare nuovi orizzonti, di costruire mondi, di vestire e svestire nuovi panni, di ballare, di scervellarsi su idee complesse e di provare a risolvere problemi ed imprevisti. È il piacere di incontrare persone diverse e provare a guardare nella stessa direzione, con discussioni infinite capaci di contaminarci e di invaderci; è il piacere di costruire i luoghi a propria immagine e somiglianza, spesso vengono fuori spazi caotici, ma perché siamo sfaccettate come dei prisma al sole.
Zam è uno dei luoghi che ha saputo ospitare la nostra ricchezza e ora è sotto sgombero, una minaccia che ci strazia in cuore e ci accappona la pelle. Ma che ci fa anche venire voglia di ridere perché è una minaccia che non può scalfirci: davanti al grigio uniforme che avanza rispondiamo mostrando alcune delle facce del prisma che siamo e, ancora una volta, ribattiamo “sarà una risata che vi travolgerà!”.
Stay Zam
Stay Zam – i sogni non si sgomberano
Zam è sotto sgombero. Zam ha ospitato molte delle iniziative di Ambrosia e molte delle sue riunioni. Zam è una delle case della nostra multiforme famiglia.
2 palestre, 3 palcoscenici, 2 sale concerto, 2 bar, 2 uffici, 1 redazione, decine di attività sportive per centinaia di persone, 160 m2 di pareti da arrampicata, oltre 200 concerti, oltre 100 appuntamenti culturali, 1 festival di cinema e documentari, 1 laboratorio teatrale, 1 laboratorio hip hop, migliaia di persone dentro e attraverso, oltre 2 anni di occupazione e autogestione.
Questo è stato Zam dal 29 Gennaio 2011, e questo continuerà ad essere, grazie all’impegno e all’entusiasmo di centinaia di persone che ogni giorno portano qui dentro il proprio desiderio di cambiare le cose. La minaccia di sgombero è arrivata forte e chiara: la proprietà si avvia alle solite bieche operazioni di speculazione immobiliare, la Questura esegue gli ordini, il Comune tace, altrimenti dovrebbe parlare della propria incapacità di mettere in piedi una politica sugli spazi e sulle autogestioni tanto sbandierata in campagna elettorale quanto disattesa nei fatti.
Il colpevole silenzio di Sindaco e consiglio comunale è costato alla città nei primi due anni di mandato più sgomberi di quelli fatti dalla giunta Moratti: sono già 6.
Noi siamo qui: il collettivo politico, la Rete Studenti Milano, la Polisportiva Popolare con la palestra, le arti marziali e gli sport da combattimento, la danza, lo yoga, l’arrampicata; il Laboratorio hip hop, il teatro per tutti, Zam Film Festival; sono tutti progetti che hanno casa a Zam e che trovate qui, in via Olgiati 12, a Milano, quartiere Barona. Da due anni nella crisi e contro la crisi, da due anni autogestione e cultura, da due anni in azione nella metropoli. Da oggi, 4 aprile, ogni giorno, dalle 17 in poi siamo aperti: passate a trovarci, chiedete, partecipate. Per il giorno dello sgombero diamo già da ora appuntamento a tutti davanti a Palazzo Marino, alle 18.
Nessuno sgombero ci fa paura, Zam è un sogno tatuato sulla pelle viva della città: potete provare a nasconderlo sotto il maquillage della città vetrina della mafia e dello scempio dell’Expo, ma la traccia è indelebile e non si cancella: qui siamo e qui restiamo!
Stay Zam
Atlantide R-esiste!
Atlantide é la sede di gruppi femministi, lesbici, gay, queer di Bologna. Rischia ora di essere chiuso. Giriamo il loro comunicato e esprimiamo la nostra solidarietà.
Atlantide affonda, la cercherete per millenni!
Atlantide é la sede di gruppi femministi, lesbici, gay, queer e punk dal 1998. Sono questi stessi gruppi che da allora hanno vissuto, fatto vivere e aperto alla città il cassero di Porta Santo Stefano, promuovendo libertà e autonomia per le donne, visibilità politica e (auto)organizzazione femminista e lgbtiq, autoproduzione e distribuzione culturale indipendente, socialità non mercificata.
La nostra forza sta in questa storia, ma é proprio questa storia che ci rende scomode.
Oggi, il perverso tentativo di governare la ricchezza della nostra esperienza, messo in campo negli ultimi quattro anni dall’amministrazione comunale e dal quartiere Santo Stefano, sembra volerci presentare l’atto finale. Attraverso i recenti esiti di un bando per l’assegnazione dello spazio, ci fanno sapere che Atlantide deve morire e che i collettivi Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti, Clitoristix/Quelle che non ci stanno e NullaOsta dovrebbero abbandonare il cassero in favore di tre associazioni completamente estranee alla sua storia più che decennale.
Ci avevano già provato nel 2011. La commissaria Cancellieri, prima di lasciare la città e diventare successivamente ministro dell’Interno, dettò le linee guida per un bando che proponeva di assegnare il nostro spazio ad associazioni che si occupassero di tutela ambientale o di salvaguardia del patrimonio culturale. Contro quella decisione politica ci eravamo mobilitate, insieme ad un’ampia fetta della città, con una chiara rivendicazione “Finocchie selvatiche, femministe in erba, punk in fiore: siamo noi la vera biodiversità!“. Il risultato fu che il quartiere uscente, anch’esso commissariato, decise di non assegnare lo spazio nè alle associazioni che rappresentavano i tre collettivi, nè ad alcuna altra associazione concorrente.
A chiunque sia minimamente dotato di senso critico, apparirà subito chiaro che la volontà di dichiarare finita la nostra esperienza con un atto burocratico non é il frutto di una decisione meramente tecnica, bensì di una precisa scelta politica: dal governo nazionale uscente abbiamo imparato molto bene quanto la retorica e i dispositivi ammantati di “meritocrazia” non siano altro che espedienti per camuffare scellerate scelte politiche e non assumersene pubblicamente la responsabilità.
Ma se é proprio di “merito” che si vuole parlare, siamo certe che la lunga esperienza di Atlantide sia più che “meritevole” di un’assegnazione diretta in comodato d’uso gratuito.
Del resto, la scelta operata nei nostri confronti e di altre esperienze in città ci sembra ben poco in linea con l’intento propagandato dalla nuova giunta comunale di voler superare la logica dei bandi, per garantire la libera espressione e partecipazione alla vita sociale.
A dispetto dei tentativi tecnocratici, i collettivi di Atlantide non hanno acquisito nulla di “convenzionale”, bensì hanno ulteriormente consolidato la propria convinzione.Ribadiamo quindi ancora una volta che la legittimità a mantenere viva e riprodurre la nostra esperienza sta tutta nella nostra storia e nella passione determinata di migliaia di persone, singole e gruppi che hanno in Atlantide un punto di riferimento irrinunciabile.
Forti della consapevolezza che la preoccupazione per la (r)esistenza di Atlantide sia diffusa e condivisa, chiediamo a tutte e tutti di tenere alta l’attenzione, di firmare la petizione per la sua difesa e di partecipare all’assemblea cittadina che abbiamo programmato per il 9 gennaio. Le femministe, le lesbiche, le froce e i punk atlantidei hanno ancora molto da dire e da fare, in questa città e non solo.
Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti, Clitoristrix/Quelle che non ci stanno, NullaOsta
per info e comunicati di solidarietà scriveteci a atlantideresiste[at]gmail[punto]com
25 novembre – contro la violenza sulle donne
Il 25 novembre 1960 le sorelle Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva e Antonia Maria Teresa Mirabal si misero in viaggio per Puerto Plata, nella Repubblica Dominicana. Andavano a trovare i loro mariti rinchiusi in carcere per le loro lotte contro Rafael Leónidas Trujillo e il suo regime. Anche le tre sorelle erano militanti, conosciute con il nome di Mariposas ed erano state da poco rilasciate da uno dei carceri più duri della dittatura. Il 25 novembre, però, le Mariposas non arrivarono mai a Puerto Plata: lungo la strada furono bloccate da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, stuprate, massacrate e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Nel 1981 a Bogotà le donne riunite nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi sceglie il 25 novembre come data simbolo contro la violenza sulle donne per ricordare l’impegno politico delle sorelle Mirabal. Nel 1999 l’Assemblea Generale dell’Onu ha ufficializzato questa scelta istituendo la “giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”.
Ambrosia non ama le ricorrenze, ma oggi ha voluto ricordare la giornata contro la violenza sulle donne appendendo qualche striscione in città. L’abbiamo fatto perché la storia della nascita di questa giornata è una bella storia, di donne che lottano tutti i giorni. E l’abbiamo fatto per ricordare, ancora una volta, che la violenza sulle donne non è mai un fatto privato, pur svolgendosi, per il 97 % dei casi, nel luogo più privato del mondo: casa propria.
Ps: mentre scattavamo qualche foto del nostro striscione davanti al Duomo ci si sono avvicinati un soldato e una guardia a dirci che o cancellavamo le foto o avrebbero chiamato la polizia. Questo perché il sagrato del Duomo è proprietà della chiesa. Come vedete tra le foto, però, non abbiamo del tutto eseguito l’ordine…
Stop Bombing Gaza
Tra oppressi ed oppressori Ambrosia non ha mai avuto dubbi: Ambrosia sta con gli oppressi. E per questo vi invita giovedì 22.11.2012 alle 18.30 in piazza San Babila al presidio in solidarietà con Gaza.
BASTA AL MASSACRO
Nell’ultima settimana Israele ha ripreso la sua campagna militare di “difesa” contro la minaccia palestinese. Questo è ciò che passa attraverso la maggior parte dei mass media ed è quanto i governi si ostinano a ripetere per giustificare un genocidio. Nell’indifferenza e nel silenzio quasi totali degli organi governativi mondiali l’aggressione barbarica continua con attacchi aerei, navali, e da terra.
L’operazione “Pillar of Clouds” si sta compiendo, come una seconda operazione “Piombo Fuso” (o forse anche peggio), da Gaza al West Bank. E’ in corso un massacro, dove aumenta la violenza contro i centri abitati con la scusa di colpire le forze della resistenza, e con la conseguenza che a pagare è la popolazione tutta. Al momento sono oltre 70 le vittime e circa 400 i feriti. Non si può rimanere indifferenti di fronte ai soprusi che continuamente Israele compie sulla popolazione palestinese e tanto meno ora che c’è bisogno di essere solidali il più possibile con un popolo che da 64 anni resiste a un’occupazione militare. Non rimaniamo inutili di fronte l’orrore, le lacrime, le preoccupazioni e la disperazione poiché la tristezza non è un’arma, ma la rabbia sì.
Trasformiamo insieme questa rabbia in azione collettiva. Resistiamo al fianco del popolo palestinese che resiste, contro il sionismo,contro chi difende Israele e contro le politiche economiche che ne hanno permesso l’incessante crescita.
Solidali con il popolo palestinese che resiste.
Boicotta Israele.
Viva Palestina!Viva Intifada!
Strumenti per navigare dal Feminist Blog Camp
“Il ricevente è anche un iniziatore, sia nel senso di dare origine a
messaggi di ritorno, sia nel senso di avviare dei processi di interpretazione
con un certo grado di autonomia. Il ricevente “agisce”
sull’informazione che gli è disponibile e la usa” (McQuail, 1975)
Siamo state alla seconda edizione del Feminist Blog Camp, che quest’anno è stato ospitato nell’Ex Caserma del Fante di Livorno. Tre giorni di condivisione, seminari, workshop, proiezioni, dibattiti, musica, arte, spettacoli, hacking, confronti sul desiderio e la sessualità, precarietà..
È stata un’esperienza intensa di cui abbiamo scelto di presentarvi una piccola parte, ma che abbiamo trovato preziosa.
Igiene del decostruttore è uno dei workshop che si sono tenuti durante il camp. Obiettivo dichiarato: fornire strumenti per essere lettori critici! Un incontro molto interessante su come leggere i testi dei media in modo critico e imparare a decostruirli individuando le relazioni di potere, le omissioni, gli stereotipi….
Segnaliamo il report dell’incontro pubblicato da Femminismo a Sud insieme ai materiali del workhop.
Buon lavoro a tutt*
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/10/11/report-dal-fbc2-igiene-del-decostruttore/
Do it yourself!
Sex work is work
Ambrosia è lieta di presentare: “Uguali diritti”, un video prodotto con le sex workers da Indoors.
Indoors è un progetto finanziato dal programma europeo Daphne che coinvolge 8 associazioni in tutta Europa (in Italia è portato avanti dal Comitato per i diritti civili delle prostitute: www.lucciole.org). L’obiettivo di questo progetto è quello di trasmettere un messaggio molto semplice: il lavoro sessuale è un lavoro e perciò i lavoratori e le lavoratrici sessuali dovrebbero avere tutti i diritti che spettano a chi lavora.
Indoors ha prodotto anche un manuale di buone pratiche in materia di prostituzione che analizza 7 città europee, tra le quali anche Genova e Trieste. Lo trovate qui: http://www.autresregards.org/www_old/Indoors/indoors_manual.pdf
Buona visione!