Il 25 novembre 1960 le sorelle Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva e Antonia Maria Teresa Mirabal si misero in viaggio per Puerto Plata, nella Repubblica Dominicana. Andavano a trovare i loro mariti rinchiusi in carcere per le loro lotte contro Rafael Leónidas Trujillo e il suo regime. Anche le tre sorelle erano militanti, conosciute con il nome di Mariposas ed erano state da poco rilasciate da uno dei carceri più duri della dittatura. Il 25 novembre, però, le Mariposas non arrivarono mai a Puerto Plata: lungo la strada furono bloccate da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, stuprate, massacrate e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Nel 1981 a Bogotà le donne riunite nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi sceglie il 25 novembre come data simbolo contro la violenza sulle donne per ricordare l’impegno politico delle sorelle Mirabal. Nel 1999 l’Assemblea Generale dell’Onu ha ufficializzato questa scelta istituendo la “giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”.
Ambrosia non ama le ricorrenze, ma oggi ha voluto ricordare la giornata contro la violenza sulle donne appendendo qualche striscione in città. L’abbiamo fatto perché la storia della nascita di questa giornata è una bella storia, di donne che lottano tutti i giorni. E l’abbiamo fatto per ricordare, ancora una volta, che la violenza sulle donne non è mai un fatto privato, pur svolgendosi, per il 97 % dei casi, nel luogo più privato del mondo: casa propria.
Ps: mentre scattavamo qualche foto del nostro striscione davanti al Duomo ci si sono avvicinati un soldato e una guardia a dirci che o cancellavamo le foto o avrebbero chiamato la polizia. Questo perché il sagrato del Duomo è proprietà della chiesa. Come vedete tra le foto, però, non abbiamo del tutto eseguito l’ordine…