Forse vi ricordate di noi come NoExpo Pride.
Siamo una rete di collettive, gruppi, associazioni che si è costituita l’anno scorso per affrontare da un punto di vista situato e di genere l’arrivo della grande macchina di Expo nella nostra città. Vedevamo nella logica del grande evento un meccanismo che avrebbe fagocitato molte delle nostre rivendicazioni, trasformandole in fette di mercato.
Dalla disponibilità delle donne a nutrire il pianeta fino all’ipotesi di una gaystreet per attrarre turisti, erano molti i segnali d’allarme che ci hanno spinte a costruire un pride diverso, un NoExpo Pride appunto, capace di resistere a pinkwashing e omonazionalismo.
Expo è passata, ma non passiamo noi.
Come dicevamo durante Expo, la grande fiera non era altro che l’esposizione di tante delle politiche neoliberiste che ci troviamo ad affrontare ogni giorno. E allora, anche quest’anno, abbiamo sentito la necessità di fare rete, di costruire legami di solidarietà, di trovare alleate in questi tempi grigi di crociate anti-gender e di contaminarci a vicenda lavorando insieme. Abbiamo cambiato nome, però, e ci ripresentiamo: siamo le Collettive Femministe Queer e siamo pronte a riprenderci gli spazi di questa città, e non solo.
Vi invitiamo ad una assemblea, il 9 giugno alle h 19, per rivederci e per pensare insieme come attraversare il Pride di quest’anno intrecciando le lotte e le rivendicazioni. Vogliamo, da femministe, partire da noi, dalle nostre vite precarie e dalle condizioni materiali delle nostre esistenze, per ricordarci che i diritti civili non bastano a garantire vite degne di essere vissute.
Se Alfano ha gioito per aver evitato una “rivoluzione contro natura”, noi siamo pronte a farla, per liberare i nostri desideri non solo dalle maglie di una presunta natura, ma anche dalle reti del capitalismo.
Collettive Femministe Queer