THIS IS OUR BODY OF REVOLUTION


L’uso imprevisto del corpo collettivo nello spazio pubblico è sovversivo. Cerchiamo un gesto che racconti l’alleanza radicale tra corpi che eccedono i confini angusti dell’immaginario dominante: vogliamo alzarci le gonne, vogliamo farlo insieme e, insieme, vogliamo ridere con tutta la forza della nostra rabbia.
Scioperiamo il lavoro, la precarietà, il genere, i confini spaziali tracciati da governi che non riconosciamo; ci ribelliamo alla violenza economica, a quella discorsiva, a quella domestica e di strada; ci opponiamo alla sessualità eteronormata e al controllo medico sui nostri corpi; ci alziamo le gonne, infine, per scioperare il ruolo di vittima, così funzionale all’esproprio del nostro piacere.
Ana suromai è il gesto di alzarsi le gonne e mostrare la vulva. Questo gesto ha origine nei culti arcaici della Dea e ricorre come elemento di conflitto in un numero significativo di lotte contro il potere patriarcale e sessuofobico in ogni parte del mondo.
Oggi vogliamo riproporre questo gesto insieme a tutti i corpi favolosi con cui lottiamo ogni giorno. A un sistema binario che comprime i corpi in una norma mitica rispondiamo con la potenza della molteplicità delle nostre forme, forti delle nostre differenze. Perchè il corpo non sia un destino, ma uno strumento di resistenza, piacere e di rivoluzione.
 — english version —
The unexpected use of a collective body in a public space is subversive. We seek a way of showing the radical alliance of the bodies, one that exceeds the narrow borders of the dominant imagination: we want to lift our skirts, we want to do it together, and together we want to laugh with all the might of our rage. We strike against exploitation, precarious conditions, defined genders, spacial confinements designed by governments we don’t legitimate; we revolt against economic, media, domestic and street violence; we oppose heteronormativity and medical control over our bodies. We raise our skirts, finally, to strike against the role of the victim, so functional for robbing us of our pleasure. Ana Suromai is the action of raising the skirt and showing our vulva. Its origins dates back to the ancient worship of the Goddess and is a recurrent element in a number of struggles against patriarchy and sex phobias in every corner of the world.
Today we want to offer this gesture together with all the fabulous bodies we fight along everyday. In response to a binary system compressing our bodies to a mythological standard we oppose the power of the diversity of our shapes, rejoicing in our differences.

(grazie Macao per le foto – e non solo)

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